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Voglio sorridere… Dammi una mano!

15,20 

Romolo Napoletano

Voglio sorridere… Dammi una mano!

Ti spiego quando e come

 

Genere: freddure

In copertina e all’interno: Foto dell’Autore

pp. 128 | 14×21 cm | marzo 2023 | 978-88-3374-182-6

COD: 978-88-3374-182-6 Categoria: Tag:

Descrizione

La realtà odierna, analizzata con occhio attento, fa emergere con chiara evidenza quanto sia assente, o comunque scarsa, la predisposizione delle persone al sorriso anche appena accennato e ancor meno al riso.

In ogni caso, bisogna essere disponibili a offrire alle situazioni di ilarità l’occasione e una motivazione molto convincente per sorgere! Così si riuscirà a cogliere almeno una malcelata aspirazione alla sincera contentezza. Ne sono testimone ogni giorno!

Voglio sorridere… Dammi una mano!

Recensioni

  1. Lido Scalpelli

    “Voglio sorridere…”
    Di Romolo Napoletano

    Possiamo affermare che il libro di Napoletano è una vera e propria meravigliosa e qualificata apologia del sorriso. Aforismi, proverbi, citazioni bibliche, nostalgici racconti di nonni e genitori, ricordi infantili e giovanili ma anche un concentrato di ricordi ed esperienze di vita professionale vissuta in contesti non sempre facili, caratterizzano il libro “Voglio sorridere…” scritto con un metodo che porta il lettore a riflettere sull’importanza del sorriso.
    L’autore descrive con competenza e perizia gli effetti benefici del sorriso sia da un punto di vista che possiamo definire terapeutico a livello personale sia sotto un profilo sociologico.
    Attribuisce al riso e al sorriso una funzione insostituibile per prevenire e per evitare l’acuirsi di conflitti sociali e interpersonali derivanti dalla scarsa o insufficiente empatia che oggi non trova più spazio nel mondo contemporaneo soggiogato dalla tecnologia, dal carrierismo, dall’affarismo, dalla perdita dei valori, degli ideali. Una perdita che mina seriamente la tradizionale ordinata e civile convivenza.
    Scritta in maniera semplice, scorrevole, piacevole e corredata da una serie di foto che arricchisce il contenuto grafico di ogni suo argomento l’opera acquisisce un valore letterario nuovo che mette al centro la volontà e la passione per la costruzione della “fabbrica del sorriso” anche con un contributo personale che l’autore con la sua innata modestia afferma “che sin da giovane mi sono cimentato nella risata per combattere ogni avversa resistenza caratteriale”.
    In effetti l’arte della comicità è diventata un mestiere. Il comico si esibisce per far ridere e la risata, seguita da fragorosi appalusi del pubblico, sembra il raggiungimento dell’obiettivo del professionista ma il riso provocato dal comico è una vera e spontanea espressione dello stato d’animo dello spettatore o qualcosa di forzato, simulato, affettato, artefatto o peggio ancora di innaturale? Certamente non possiamo classificare come professionale l’azione ilare di Napoletano. Egli esibisce la sua genialità umoristica in maniera sincera, genuina e spontanea e in tale maniera che viene colta dal destinatario, non una forzata risata ma manifestazione di una naturale felice emozione. Allora si rende necessaria una considerazione: il riso è quella smorfia che deforma il viso e lo rende simile ad una scimmia come sostiene il monaco padre Jorge de Burgos nel romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa” vedendo nel riso “la debolezza, la corruzione, l’insipidità della carne” o, al contrario è la caratteristica propria degli uomini e non degli animali come gli ricorda il dotto francescano l’investigatore Guglielmo da Baskerville dello stesso componimento narrativo? La risposta sta proprio nella forma in cui il sorriso o il riso si manifesta: in maniera forzata oppure spontanea.
    Nella seconda parte del libro, intitolata “una palestra per uno stage di istruzione”, il lettore si può dilettare e destreggiare nel repertorio di “ridicolizzanti battute, definite anche stupidaggini” pronunciate da Napoletano nelle varie circostanze e che immancabilmente caratterizzano la sua personalità e il suo grande senso dell’umorismo.
    Mi viene in mente una frase pronunciata da un comune amico, il noto stilista Piero Guidi in occasione di una visita presso la sua azienda di Urbino, con la quale qualificava come segno di grande intelligenza la capacità di elaborare una battuta che può scaturire improvvisamente da una semplice associazione di idee legate a un argomento nel corso di un dialogo o facendo ricorso a giochi di parole che a volte lascia anche sconcertati perché non sempre sono semplici da interpretare le sua battute ma che immancabilmente suscita motivo di attenzione nell’interlocutore.

    Leggere una barzelletta sulla settimana enigmistica fa ridere ma fa ancor più ridere quando si immagina che la stessa venga raccontata da uno dei tanti noti comici del mondo dello spettacolo. Così anche la lettura del repertorio barzellettistico di Napoletano se fatta in maniera veloce, superficiale, impersonale rischia di far perdere o di non far cogliere la “sostanza” delle battute stesse. Quindi quando leggiamo queste chicche di umorismo e immaginiamo che a dirle o a raccontarle sia l’autore con quel suo innato senso ironico, accompagnato da quel sorriso semiserio e da quella voce spesso volutamente improntata e calata nell’accento del dialetto barese che in termini di comprensione e di ilarità supera abbondantemente ogni altro dialetto della Penisola. Ogni sua battuta è un “flash”, un lampo di genialità di cui bisogna saper cogliere immediatamente il senso senza elaborare chissà quali altri fini… Solo un sorriso.

    Pesaro 29 aprile 2023 L’amico Lido Scalpelli

    • CELeonida@2021

      Grazie Lido Scalpelli, per questa tua recensione

  2. Graziella De Angeli

    Noventa Vicentina (VI) 18 Settembre 2023

    Oggi si ride veramente poco!

    Alla nascita ci fanno piangere,

    poi ci stimolano in mille modi per farci ridere

    affinché appaia quella piccola ”smorfia”

    che assomiglia ad un sorriso!

    Grazie Romolo!

    Grazie per averci ricordato

    Con il tuo…

    VOGLIO SORRIDERE…

    DAMMI UNA MANO!

    Ti spiego quando e come

    l’importanza del sorriso!

    Sorriso partito da quella piccola “smorfia”

    che, come un fiore, sboccerà per regalarci strada facendo

    le più svariate tipologie di sorriso.

    Uno strumento importantissimo che useremo spontaneamente

    nelle varie circostanze che la vita ci riserverà.

    Grazie Romolo!

    Grazie per aver evidenziato questa piccola parola chiamata SORRISO!

    Graziella De Angeli

    • CELeonida@2021

      Grazie a te, Graziella De Angeli per questa tua recensione!

  3. Maria Franco

    Il libro “Voglio sorridere…dammi una mano” ha il pregio di fare capire a chi non è sempre propenso a sorridere che il sorriso è un dono, che bisogna anche dare agli altri.
    Alzarsi al mattino con il sorriso e indossarlo per tutto il giorno renderà la giornata della persona un vero capolavoro, perché esso è il primo saluto dell’anima.
    Maria Franco

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