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Dialogo con l’oblò di una lavatrice

8,45 

Autrice: Claudia Luzi
Pagine: 88
Mese/Anno: gennaio 2010
ISBN: 978-88-95880-43-3
Dimensioni: 12 x 20 cm
Genere: narrativa
Collana: Narrativa

Esaurito

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Descrizione

Breve presentazione dell’opera

Nel corso dei secoli il lavoro delle lavandaie è sempre stato faticoso, arduo e mal retribuito. Esse hanno sostenuto spesso le proprie famiglie con un introito che permetteva di sfamare i propri figli.
Erano le persone più umili e povere a svolgere questo compito. Schiene incurvate, mani gonfie e braccia deformate erano lo scotto che le donne pagavano per tanto sacrificio. Tuttavia i gruppi di lavandaie, mentre insaponavano o sciacquavano o strizzavano i panni parlavano fra di loro e si scambiavano le proprie storie, le preoccupazioni, i dolori, ma anche le gioie, narravano di amori felici e non, di addii, di desideri, pregavano devote coralmente e cantavano, talvolta raccontavano fiabe che facevano sognare i bambini i quali seguivano le madri alle fonti d’acqua.
L’avvento della lavatrice ha evitato che ogni donna dovesse caricarsi della fatica debilitante del bucato. Si sono perse le consuetudini associative ed affettive che i gruppi di lavandaie intessevano fra loro.
La scrittrice Claudia Luzi sembra, tuttavia, aver trovato un espediente per ripristinare una serie di dialoghi a vasta gamma di ispirazione.
Il più originale sembra quello con “l’oblò della lavatrice”, anzi con una supermacchina-lavante, “LavaDiva” la chiama l’autrice del presente libro.
Lo scatto tra una fase di lavaggio e l’altro le ispira meditazioni e le suggerisce una analogia fra il ricambio dell’acqua e i mutamenti vitali della dimensione umana. I sobbalzi della centrifuga le ricordano le scansioni cardiache, la variazione “dei registri minimi del cuore, le pause e le flessioni” dello stesso: un mondo di emozioni, di attese, di sospensioni e di “picchi” simili a “quei picchi più alti che si registrano nell’infanzia o nell’adolescenza”. La lavatrice invecchia e lava in modo distratto e scombinato, alla stregua degli uomini che, invecchiando, subiscono una progressiva riduzione delle loro abilità. Ne inghiotte di sozzure la lavatrice, né più né meno di quante è costretto a sopportarne l’essere umano nel corso della propria vita.
Tuttavia, la lavatrice ha i suoi ricordi ilari, come i gloriosi lavaggi.

Dall’introduzione di
Maria Elisa Redaelli Luzi

Dialogo con l’oblò di una lavatrice