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Stidduzzu 1908. Il figlio delle stelle

12,35 

Simeone Carullo

Genere: Romanzo

In copertina: Disegno di Denise Di Stefano; All’interno: Disegno di Francesca Fiorentino

978-88-3374-061-4 | pp. 104 | 14× 21 cm | gennaio 2020

Esaurito

Categoria:

Descrizione

A metà strada tra leggenda e fantasia, il libro racconta la storia di un giovane pellarese vissuto nei primi anni del ‘900 che, secondo la tradizione orale locale ripresa in un articolo a cura di Emilio Roccabruna e pubblicato su “Calabria Sconosciuta”, avrebbe preconizzato il terribile Terremoto del 1908.

Soprannominato così perché trascorreva le sue notti nella contemplazione assorta delle stelle, Stidduzzu per questo stesso fatto venne emarginato e umiliato dai suoi compaesani, gli abitanti di un borgo spezzato in due tra il quartiere marinaro e l’area rurale incapaci di comprendere la profondità del suo animo. Stidduzzu è dunque considerato un pazzo o, più banalmente, lo “scemo del paese” e pertanto il suo monito, il suo grido disperato d’allarme, viene ignorato.

Il romanzo è però ambientato a cavallo del nuovo millennio, infatti ripercorre la storia di Stidduzzu attraverso gli occhi e le azioni di due adolescenti a noi contemporanei, studenti della Scuola Media “Don Bosco”, i quali, introdottisi per gioco in un rudere della campagna pellarese, trovano le lettere che quasi un secolo prima Stidduzzu scriveva alla madre defunta. I due conducono dunque una rocambolesca indagine, alla stregua di goonies nostrani, guidati dalle parole e dalle allusioni di Stidduzzu, nel tentativo di scoprire chi era il personaggio misterioso, celato dietro un vezzeggiativo così bizzarro, che scriveva alla madre lettere colme di dolore.

Stidduzzu 1908. Il figlio delle stelle