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Le fragili imperfette geometrie

11,40 

Rodolfo Vettorello

Nota critica di Stefano Mangione
e Manifesto sul valore della Poesia oggi di Rodolfo Vettorello
In copertina: Gustav Klimt, La musica I, 1895 (olio su tela, 37× 44,5 cm).

Genere: Poesia

Raccolta prima classificata alla IX edizione 2014 Premio Letterario Internazionale “Gaetano Cingari” sezione Silloge inedita

978-88-99361-14-3 | pp. 104 | 12 × 20 cm | ottobre 2015

Esaurito

Descrizione

Dalla Nota critica di Stefano Mangione

Riconcilia con la poesia, questa silloge di Rodolfo Vettorello, poesia i cui limiti non sembrano ancora definiti, poesia che sembra talvolta avere varcato la soglia verso la meta definitiva ma che poi improvvisamente riparte verso nuove non prevedibili mete.
Nelle sessanta liriche che compongono la raccolta, si può leggere il percorso della poesia di ogni tempo. Il poeta appare come un privilegiato viaggiatore che coglie, in un immaginario prato ai limiti di un bosco, piante e fiori di ogni parte della terra, ne inspira gli effluvi, ne coglie i colori e attraverso gli occhi trasferisce tutto nella mente e nel cuore, restituendoli in poesia. In queste liriche, quando il poeta si inoltra nel bosco, oltre i limiti del prato, i raggi che tralucono tra il fogliame sono le più alte voci della poesia classica e contemporanea che Vettorello riesce a legare tra loro attraverso relazioni motiviche trasversali. […]


Dal Manifesto sul valore della Poesia oggi

[…] La Poesia necessita di una Casa. Troppo spesso si è creduto che la Casa della Poesia debba essere un luogo impenetrabile ai non addetti e che averne libero accesso possa essere considerato un privilegio da non dividere con altri. Certe case, per la verità, aprono le porte a tutti ma quanto ad accettare posizioni culturali differenti da quelle ideologicamente consolidate, è altra cosa.
La partenza che ritengo più produttiva è quella di considerare che la Poesia debba avere casa dovunque, in qualsiasi luogo dove esista una sensibilità pronta ad accoglierla.
La Poesia deve tornare a riappropriarsi della strada, delle piazze, delle scuole, dei luoghi di qualunque tipo di aggregazione e perché questo sia possibile la Poesia deve dismettere gli abiti togati e vestire l’abito della semplicità, della comunicazione a tutti i costi.
Se la Poesia si riappropria di strumenti espressivi adeguati può e deve riconquistare il pubblico che ha perduto nella frustrante ricerca di linguaggi esoterici per iniziati. […]

Le fragili imperfette geometrie