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Commercio e mercanti nell’Italia meridionale del XIII e XIV secolo

28,50 

Georges Yver – Luciano Catalioto

Commercio e mercanti nell’Italia meridionale del XIII e XIV secolo

Traduzione e prefazione e a cura di Luciano Catalioto

Genere: saggio

Collana di testi e studi storici «INEDITA ET RARA» Diretta da Luciano Catalioto, III

In copertina: Illustrazione dal Trattato sui dazi (fine XIV secolo), British Library, Londra

In quarta di copertina: Carta portolanica di Diego Homem (1563). Biblioteca Nazionale di Firenze

978-88-3374-152-9 | pp. 568 | 14×21 cm | gennaio 2023

COD: 978-88-3374-152-9 Categoria: Tag: ,

Descrizione

Il prezioso lavoro di Paul Durrieu sugli archivi angioini di Napoli ha indicato la strada ai due successivi membri della scuola francese di Roma, Leon Cadier e Georges Yver, che hanno utilizzato con profitto la ricca documentazione raccolta negli anni precedenti da una folta schiera di storici e genealogisti italiani, il primo per realizzare un saggio monografico sull’amministrazione del regno di Sicilia sotto Carlo I e Carlo II. Yver, a sua volta, per indagare sotto l’aspetto economico i primi tre regni angioini, dal 1265 al 1343, soprattutto quello di Roberto, ricorrendo in modo specifico agli archivi del Tesoro, le Rationes Thesaurariorum. Carlo I prese provvedimenti efficaci per incoraggiare l’agricoltura, il commercio e l’industria, favorì i monopoli di stato e l’attiva partecipazione regia alle imprese agricole e commerciali, come parte di un sistema ben consolidato, che per alcuni aspetti risaliva a lontani modelli arabi. Che i mercanti del nord dell’Italia occupassero il primo posto nello sviluppo economico e nello sfruttamento del Paese, quasi ad esclusione dei nativi del Sud, è spesso reso evidente sia nella prima sezione del saggio sia nella seconda parte, che è dedicata ad uno studio più approfondito delle operazioni non soltanto mercantili degli stranieri. A loro venne infatti affidata una parte considerevole del lavoro amministrativo e della gestione delle risorse del regno. Sotto Carlo II i Veneziani furono preminenti, si tennero astutamente distanti dalla contesa tra Guelfi e Ghibellini che dilaniava l’Italia per assicurarsi il controllo dell’Adriatico e del Mediterraneo orientale. Ma con Roberto il loro monopolio commerciale nel regno fu attaccato con successo dai Fiorentini, sino al momento in cui, dopo il 1343, i grandi fallimenti bancari e il declino del regno di Sicilia come grande potenza guelfa, frenarono l’espansione fiorentina nel Sud e permisero a Venezia di riconquistare il suo primato. Proprio i capitoli che descrivono la rivalità di Venezia e Firenze, la conquista commerciale di quest’ultima, l’attività e la caduta delle sue grandi società bancarie e commerciali, danno un contributo interessante alla storia dell’ascesa del capitalismo moderno, facendo risaltare bene l’interrelazione tra storia politica e vicenda economica e sottolineando la lezione della continuità del loro sviluppo.

Dalla Prefazione di Luciano Catalioto

Commercio e mercanti nell’Italia meridionale del XIII e XIV secolo

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