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Anni sessanta

11,40 

Lauro De Preto

Pagine: 272
Mese/Anno: maggio 2009
ISBN: 978-88-95880-21-1
Dimensioni: 15 x 21 cm

Genere: narrativa

Collana: Narrativa

Esaurito

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Descrizione

Lauro De Preto realizza un percorso all’interno di un periodo storico che ha sancito il cambiamento culturale del nostro paese, e non solo.
Egli non delinea il classico affresco sociale degli anni ’60 e se ne discosta da una esclusiva rappresentazione storica – politica. Non analizza, infatti, la politicizzazione dei rapporti umani, ma i turbamenti scaturiti dagli innamoramenti.
Minimo comune denominatore degli episodi che caratterizzano l’opera è la grande passione di cui è intriso ogni singolo respiro dei protagonisti.
Dunque la passione non solo come sinonimo di amore, ma di tormentata partecipazione emotiva; il patire di emozioni mentre la vita prende forma.
Ed è lo stesso Autore a confermarlo: “Il dolore fa maturare gli acerbi, leviga i grezzi, ingentilisce i rudi.
Egli realizza un arcobaleno di sentimenti legati all’amore.
Ne segue un profilo, un vero identikit: è giovanile, consapevole, sublimato, disperato, disgregato, affamato, gioioso, dilaniante, avvolgente… di francese memoria.
De Preto, magistralmente, sa districarsi negli abissi delle relazioni amorose.
Si interroga se la vita e l’amore possano essere solo frutto di casualità, incontri; così tenta di comprendere se il “preludio d’estasi” è generato dal Destino o dallo scorrere normale degli eventi.
Tutto ciò è contemplato nelle premesse ad ogni episodio (sottile abilità del De Preto) utilizzate come vademecum sulle relazioni. A volte mettendo in guardia i lettori, altre elargendo consigli su come potersi riparare dal dolore o dai patimenti amorosi.
L’Autore in un certo senso si concede questi spazi per poter esprimere il proprio sentire e, successivamente, con grande rispetto e autonomia lascia che siano le voci dei suoi personaggi ad emergere.
Protagonisti sono sempre giovani che, con fervore e slancio vitale, caparbiamente lottano per l’indipendenza emotiva e affettiva, desiderosi di spogliarsi da quei tabù che per tanto tempo hanno imbrigliato il loro cuore.
Si afferma come messaggio universale quel gusto intenso dell’esistenza, dal sapore caldo e al contempo disincantato, da cui nessuno è immune.
L’amore, perciò, è motore trainante di vita ed anche la mente e l’intelligenza più astuta sarà classicamente “vinta d’amore”.
L’Autore fa emergere i pensieri e le atmosfere del periodo con un linguaggio forbito, pieno di similitudini, a tratti lirico. È finalizzato all’affermazione del valore e del significato allusivo delle parole, le quali assumono un andamento musicale quando di vita e d’amore si parla.
De Preto, in ultimo, ci spinge anche all’aldilà sostenendo come l’amore sia strettamente connesso al trascendente, ossia a quella innata propulsione umana al divino.
Ma soprattutto ricorda e ribadisce a noi lettori come, nell’al di qua, debba essere considerato faro e presente guida nei meandri esistenziali.

Francesca Rappoccio

Anni sessanta