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«Abbiamo visto Messina ardere come una fiaccola»

11,21 

Tatiana A. Ostakhova

Pagine: 208
Mese/Anno: novembre 2009
ISBN: 978-88-95880-34-1
Dimensioni: 14 x 21 cm

Genere: saggio di storia

Collana: Mare Nostrum

Esaurito

Descrizione

Durante il secolo scorso, all’interno dell’acceso dibattito seguito all’evento sismico che distrusse Messina, una tematica di particolare rilevanza fu l’intervento della Marina russa nelle operazioni di soccorso alla popolazione. L’azione della Flotta del Baltico si svolse con tale tempestività, coordinazione e responsabilità da indurre taluni organi della stampa mondiale a porre l’accento sul forte senso di abnegazione che avrebbe caratterizzato, in modo quasi esclusivo, i marinai russi e – come una sorta di prerogativa genetica – l’intera nazione.
Con il presente saggio, inteso a chiarire e documentare con nuove testimonianze dirette le ragioni di quell’aura di abnegazione al pericolo e di glorioso eroismo che circondò i marinai russi, si ripercorre la cronaca di sei giorni, durante i quali le navi della Flotta del Baltico rimasero in rada nello Stretto. Si è dovuto tenere conto, pertanto, dei resoconti dei mass-media dell’epoca – sebbene spesso propensi all’enfasi propagandistica – ma, soprattutto, si è cercato di offrire un quadro più completo ed aderente alla realtà, attraverso la lettura di un epistolario, di fatto sino ad ora inedito, che appare di grande rilevanza documentaria.
Nel ripercorrere gli eventi, quindi, è apparsa di grande utilità l’attenta revisione delle cronache dalla stampa russa dedicate al terremoto calabro-siculo, sulla base dei reportages dei giornalisti russi che si trovarono nei luoghi del sisma, ma si sono rivelati di fondamentale rilievo i contenuti, qui tradotti per la prima volta dal russo in italiano, delle lettere vergate da quei marinai russi che, accorsi sulla scena della tragedia con grande tempestività, di essa furono testimoni eccezionali.
Alcune delle lettere, raccolte in un opuscolo da uno studente russo della Stazione zoologica di Napoli, furono tradotte e pubblicate in francese nel 1909 dalla tipografia Cuggiani, con il titolo Lettres écrites de Messine par des Marins russes, da due traduttori rimasti anch’essi anonimi. Nel 1982 il libro fu riportato alla luce dallo studioso di storia patria Vittorio Di Paola, che dal testo trasse un articolo commentando le lettere ed auspicando la realizzazione dell’epistolario in lingua italiana.
Nel corso della ricerca condotta negli archivi della stampa russa, in relazione al periodo 1908-1909, oltre alle lettere dei guardiamarina pubblicate nelle precedenti edizioni prima ricordate, sono state rinvenute altre sei missive sinora sconosciute al lettore italiano. Tali documenti, fondamentali per una più attenta ricostruzione degli eventi, si aggiungono ad un’altra importantissima fonte documentaria, collocabile all’interno del genere ‘memorialistico’ e che, come l’epistolario in questione, viene qui per la prima volta proposto nella sua traduzione italiana.
Fra i memoriali redatti dagli ufficiali russi che presero parte agli eventi del dicembre 1908, quello di Garal’d K. Graf contribuisce in modo più significativo alla ricostruzione di alcuni eventi che negli altri scritti non trovano riscontro. Si è pertanto deciso di proporre un corpus unico delle lettere e delle memorie finora reperite, al fine di offrire un quadro, il più completo possibile, delle vicende che, ancora a distanza di un secolo, destano interesse ed alimentano vivaci dibattiti storiografici.

«Abbiamo visto Messina ardere come una fiaccola»