Siamo
a Longyearbyen, capoluogo delle Isole Svalbard, il
centro abitato più a Nord del mondo, a meno
di 1000 km dal Polo Nord. Il governo norvegese dispone
che tutti coloro che abbiano raggiunto i 65 anni trascorrano
la notte polare (il periodo di buio totale che a quelle
latitudini dura circa tre mesi) sulla terraferma.
La protagonista è dunque costretta a trasferirsi
a Tromsø dove è guardata con diffidenza
dai vicini e con curiosità da una bambina con
la quale stringe una tenera amicizia. Lontana dal
contatto viscerale con la sua terra e la natura, si
sente a disagio e aspetta con ansia il momento in
cui potrà tornare a casa. La sua vicenda è
intrecciata a doppio filo con quella della figlia
Anastasya, alla quale è legata da un profondo
rapporto empatico. Sullo sfondo, l’impronta
sensibile di un padre buono e di un marito che va
via portando con sé il loro figlio maschio
insieme a un grande segreto.